Il fantasma di Katie King è Il più famoso e sconcertante fra i fantasmi materializzati, prodotto dalla medium Florence Cook dalla primavera del 1873 all’Aprile del 1874. Florence, che aveva allora diciotto anni, si era già fatta un nome a Londra con fenomeni di levitazione, telecinesi e materializzazione di volti che apparivano nello spiraglio di una doppia tenda. Tra questi volti ve n’era uno che diceva di chiamarsi Katie King e di essere stata figlia, col nome di Annie Owen Morgan, del famoso corsaro Henry Owen Morgan, vissuto nel XVII Secolo: lo stesso che si era manifestato con vari strumenti sotto il nome di John King.
Verso il Maggio del 1873 Katie King divenne una forma completamente materializzata, uscì dalla tenda e, in piena luce, avvolta in una veste bianca, che le copriva anche il capo lasciando nudi il volto e le braccia, prese a camminare a piedi scalzi fra i presenti, parlando con loro, mentre Florence era in trance nel gabinetto medianico, legata con nastri i cui nodi venivano sigillati.
Questo fantasma suscitava qualche perplessità perché era molto somigliante alla giovane medium, la quale, d’altra parte, non ammetteva che alcuno entrasse nel gabinetto medianico durante le manifestazioni di Katie, sostenendo che la luce l’avrebbe danneggiata. Comunque, per alcuni mesi, a Londra non si parlò che di Katie e di Florence, e tutti desideravano essere invitati alle sedute, che erano date gratuitamente: un appassionato e ricco ricercatore, Charles Blackburn, sovvenzionava generosamente la famiglia Cook affinché Florence potesse dedicarsi con tranquillità a quella che egli considerava una missione. II 9 Dicembre del 1873 avvenne però un fatto inatteso. Tra gli ospiti della seduta vi era un signor William Volckman, che tempo prima aveva fatto parte di un comitato nominato dalla Dialectical Society per investigare sui fenomeni spiritici, comitato che aveva dato una relazione sostanzialmente favorevole. Volckman aveva molti dubbi sulla realtà spiritica di Katie King e quando il fantasma cominciò a prendere congedo dagli astanti lo afferrò nella convinzione che, se fosse stato realmente un fantasma, si sarebbe dissolto sotto la sua stretta. Katie, invece, si dibatté con tutte le sue forze e ne seguì un tafferuglio, finché, liberato da due dei presenti, il fantasma fuggì nel gabinetto medianico, dove lo si sentì gridare di non accendere la luce, che frattanto era stata spenta, per non danneggiare lo strumento. Dopo cinque minuti il gas fu riacceso; Florence fu trovata in stato di sofferenza ma vestita del suo abito nero, legata e con i sigilli intatti. Il caso Volckman non appare dunque decisivo né pro né contro la genuinità del fenomeno.
La fama di Florence, comunque, rimase scossa e si delineava evidentemente il pericolo che il suo finanziatore interrompesse i sussidi. Nessuna meraviglia, dunque, se la medium fece un passo audace per ristabilire la sua reputazione: si rivolse a uno scienziato già noto e rispettato nel mondo scientifico, William Crookes, il quale si era già occupato di paranormalità conducendo famose esperienze, mai messe in dubbio, col medium D.D. Home e la medium Kate Fox, e lo pregò d’intervenire alle sue sedute per constatare la genuinità della materializzazione. Crookes accettò e già nella prima seduta ebbe la certezza della realtà del fenomeno: mentre si trovava presso il gabinetto medianico e aveva Katie King dinanzi a sé, udì dietro di sé, nel gabinetto, i lamenti di Florence in stato di trance. Tuttavia avrebbe potuto ottenere una vera sicurezza solo se avesse visto insieme lo strumento e il fantasma; ma per questo era necessaria la luce e tanto Florence quanto Katie sostenevano che la luce sarebbe stata fatale per la medium.
In seguito lo scienziato riuscì a guadagnarsi la fiducia dello strumento e del fantasma: gli fu permesso di entrare nel gabinetto medianico e uscirne liberamente durante le manifestazioni, di osservare Florence alla luce molto attenuata di una bottiglia contenente olio fosforescente; inoltre tenne molte sedute in casa propria ospitando per vari giorni la medium.
Alla fine dell’Aprile 1874, Katie comunicò che la sua missione era ormai compiuta e che presto avrebbe preso congedo. Durante l’ultima settimana Crookes scattò quaranta fotografie del fantasma, che purtroppo andarono per la maggior parte perdute: ne restano solo cinque o sei e non nell’originale. Crookes fu presente al congedo fra Katie King e Florence Cook: mentre cercava di consolare lo strumento, “che stava per cadere singhiozzando istericamente”, il fantasma scomparve per sempre. Il caso di Katie King fu considerato indiscutibile o, come lo definì Richet, “granitico”.
Florence Marryat descrive episodi a cui fu presente e che non lasciano dubbi: vide più volte insieme la medium e il fantasma e assistette a una sua smaterializzazione in piena luce: “…Katie prese il suo posto contro la parete della sala da pranzo con le braccia distese… Si conservò intera nelle sue proporzioni per lo spazio di un secondo; poi cominciò a poco a poco a dileguarsi. Le fattezze si fecero confuse e indistinte; le parti sembrarono rientrare l’una nell’altra. Gli occhi sprofondarono nelle orbite, il naso si spianò, le bozze frontali rientrarono; sembrava che le gambe cedessero sotto il peso ed ella ricadeva giù giù sul tappeto come un edificio che si sgretola. Infine non rimase sul pavimento altro che la sua testa; poi una massa di drappi bianchi che sparirono in un baleno, e noi ci trovammo con gli occhi sgranati a guardare, alla luce di tre becchi a gas, il punto in cui era stata Katie King”.
Robert Straw.