Simbolismo delle candele

SIMBOLISMO DELLE CANDELE

Una candela rappresenta, simbolicamente e magicamente un uomo; proprio per questo motivo, nelle pratiche di Magia, questo particolare strumento risulta essere di primaria importanza al fine di riuscire ad ottenere il meglio dalle operazioni intraprese. Composizione, colore, orientamento, consacrazione, utilizzo nelle dovute forme rituali fanno della candela un tramite indispensabile di collegamento con le forze invisibili del mondo, un ponte sottile, la cui struttura non ha paragoni in tutto l’universo magico. La Magia delle Candele e le candele stesse hanno da sempre accompagnato l’uomo nei momenti più importanti della sua vita; forse, ad esempio, sono in pochi a sapere che il simpatico e tradizionale gesto di soffiare sulle candeline della torta di festeggiamento del compleanno nasconde, in realtà, un profondo significato magico. A riprova che in pratica, tutto nella Vita è Magia, la tradizione afferma che anche in questo semplice rituale si cela un atto che trascende la mera apparenza. La candela rappresenta quindi una sintesi di emblemi e simbolismi di estrema pregnanza; la sua stessa costituzione risulta essere allusiva; essa è, infatti, simile ad un uomo: possiede un Corpo (la cera), un’Anima (lo stoppino), uno spirito (la fiamma); svolge il proprio ruolo così come un uomo nasce (accensione), vive invecchiando (scioglimento), muore (estinzione). Questo è però soltanto uno dei tanti simbolismi della candela; osservandola infatti da un diverso punto di vista, essa è una sintesi perfetta fra materialità e spiritualità. Se la cera vergine che la forma sta ad indicare la materia, la fiamma che la brucia è simbolo dello spirito che, sublime, si distacca dalla materia per elevarsi. Proprio al centro di queste due realtà, c’è lo stoppino, ovvero il filtro tramite il quale avviene la trasmissione dall’uno all’altro stato o condizione. La cera è chiara figurazione solare, la fiamma è espressione della Luce; la candela accesa illumina la via, spenta abbandona invece nel buio e nelle tenebre.
All’inizio di uno studio della vera magia pratica delle candele, è necessario un attento esame dei rigorosi schemi di tutto ciò che è connesso a questo meraviglioso ramo dell’occulto; per far questo elencheremo di seguito la candela sulla scorta dei suoi elementi base e da ciascuna di queste tre raffigurazioni proveremo ad estrarre il significato ermetico.

Candele = Cera. Virgilio racconta che “Pan per primo insegnò a congiungere numerose canne con la cera” (lo zufolo magico del dio che inventò la musica). Maghi e Streghe dei tempi arcaici impiegavano le statuette di cera d’api per innumerevoli e , pare efficaci sortilegi. Numerose e svariate sono poi le notizie sulle proprietà, anche medicinali, della cera d’api che ci tramandano Plinio, Ovidio, Pausania, Platone e tutti i commentatori dei riti dionisiaci. Infine, la ceromanzia era una forma di divinazione che si otteneva lasciando cadere delle gocce di questa “materia solare” nell’acqua fredda, allo scopo di trarne presagi.

 

 

Candela=luce (non solo pratica, ma soprattutto spirituale). Uno dei più importanti usi pratici delle candele nella vita quotidiana dell’antichità era senza dubbio quello di dare luce, specialmente nelle case delle persone abbienti. La candela arcaica era detta “cerus”, in latino, ed era formata da uno stoppino di midollo di giunco che veniva immerso nella cera fusa. I seguaci dei riti solari da Zoroastro bruciavano dei ceri sia nel corso delle cerimonie e occasioni solenni, sia nei piccoli atti di adorazione individuale di diversi Dei. I ceri avevano poi una grande importanza nelle celebrazioni dei Misteri Eleusini che si svolgevano in Attica, in onore di Ceres e in riconoscenza dei suoi favori.

Cera, candela=simbolismo: il cero, o candela, veramente “magico”, cioè preparato o “rivestito”, nel “periodo” astrologicamente migliore possibile, con colori naturali miscelati a pura cera d’api, poi correttamente consacrato secondo i veri insegnamenti della Tradizione occulta, è una tra le tante rappresentazioni dell’Uomo, ha un CORPO (la sua struttura di materia solare, appunto la cera d’api); un’ANIMA, o “principio di vita” (lo stoppino); e uno SPIRITO (la fiamma che si innalza verso il Cielo). Pertanto, in esso ritroviamo le analogie della Luce, l’Esperienza, la Conoscenza, l’Intuizione, la Vita contemplativa. La cera simbolizza la Luce, lo stoppino la fa fondere: così la cera è partecipe al Fuoco: ecco il suo rapporto materia-spirito. In tutte le tradizioni la fiamma del Fuoco è un simbolo di purificazione, di illuminazione e di amore spirituale: è l’immagine dello spirito e della trascendenza, l’“anima del fuoco”. È la Luce, all’opposto delle Tenebre, dell’oscurità dove regna il Male, l’ignoranza, la stupidità, il materialismo.

Helios

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