OOBE (Out of Body Experiences) e fenomeni di bilocazione

OOBE (Out of Body Experiences) e fenomeni di bilocazione

Il termine OOBE (acronimo deOOBE (Out of Body Experiences) e fenomeni di bilocazionella frase inglese Out of Body Experiences = esperienze fuori del corpo) indica, in sintesi, i fenomeni di bilocazione (presenza di una stessa persona in due luoghi diversi), di chiaroveggenza viaggiante (il soggetto ha l’impressione di trovarsi al centro di un avvenimento lontano) e di escursione psichica (il soggetto, quasi sempre in trance, viene invitato dallo sperimentatore a raggiungere, psichicamente, un dato luogo e descriverlo).

L’espressione è quindi usata per indicare generalmente le tre fenomenologie, le quali, d’altra parte, tendono oggi ad essere considerate sempre più un fenomeno unico.

Il termine comunemente usato dagli spiritisti rispetto ai fenomeni Oobe è quello di “Proiezione astrale”, fenomeno presente e documentato in tutte le epoche e tradizioni, dall’agiografia cristiana fino ai nostri giorni.
Il concetto di corpo astrale o proiezione di se stessi è anche legato alle religioni, dove evidenzia e delle volte precorre la nozione dell’anima, ma fa anche parte del retaggio di varie scuole iniziatiche a carattere magico esoterico, oltre che essere una delle tecniche di sperimentazione proprie della Stregoneria sia di tipo tradizionale che moderna.

Molto frequenti e ben documentati risultano essere i fenomeni che riguardaOOBE (Out of Body Experiences) e fenomeni di bilocazioneno soggetti in uno stato di veglia o trance leggera i quali, pur mantenendo intatta la piena coscienza di sé, sono in grado di vedere il loro doppio, cioè una sorta di riflesso strutturale del corpo fisico che riesce a ottenere fenomeni di bilocazione (conosciuta anche, nella dottrina spiritica, con il termine di Proiezione Astrale) e che può essere visto da parte di quei sensitivi dotati di una doppia vista, l’equivalente del corpo eterico o doppio eterico.
In questo senso le testimonianze sono molteplici, da Caterina di Russia, che avrebbe visto venirle incontro il proprio fantasma, a Guy de Maupassant, fino a Elisabetta I d’Inghilterra la quale, poco prima di morire, vide il proprio corpo disfatto e pallido steso sul letto.
Questa enorme casistica non rispetta un andamento preciso o dei parametri definiti; sono frequenti, ad esempio, i casi nei quali la coscienza del soggetto passa nel doppio, il quale è in grado di vedere il proprio corpo in azione e allontanarsi da esso in piena autonomia; è anche possibile che questo tipo di esperienze avvengano mentre si è completamente svegli oppure intenti alle normali attività quotidiane, sono tutti casi durante i quali lo sdoppiamento avviene spontaneamente, all’improvviso, il soggetto ha la sensazione di trovarsi in un punto indefinito dello spazio, privo della sensazione di materialità del corpo, come in uno stato di semplice coscienza.
Superate le implicazioni religiose o di carattere medianico, si è soliti distinguere i fenomeni di bilocazione in Precognitivi e Retrocognitivi: i primi sono rappresentati da quei rari casi documentati durante i quali il soggetto ha avuto una chiara visione di scene che si svolgeranno in un prossimo futuro, i secondi riguardano invece visioni di ciò che si è svolto nel passato. In questa casistica molto conosciuto è il caso di Goethe, il quale riferisce di aver visto se stesso venirgli incontro con un abito che non aveva mai indossato né tantomeno posseduto; otto anni più tardi il poeta si ritrovò sulla stessa via che percorreva durante la visione e con lo stesso abito che aveva notato sul suo doppio.
Studi approfonditi sulla bilocazione sono stati avviati a partire dal 1965 presso le Università della Virginia e della California; attualmente esistono in America quattro centri per la ricerca sperimentale tesi a verificare la possibilità dei vari soggetti di poter comunicare con gli stessi sperimentatori da qualsiasi luogo e momento, di identificare oggetti fuori dal proprio campo visivo, oltre che di proiettarsi fuori dal corpo mantenendo inalterata la coscienza del fenomeno prodotto.
Molte sono ormai le esperienze che dimostrano inconfutabilmente l’esistenza di un piano astrale, una sorta di dimensione parallela alla nostra dove l’essenza vitale (corpo etereo) può viaggiare dopo essersi separata dal corpo materiale. Il mondo astrale è compenetrato con il nostro, ma vive su di un piano vibrazionale diverso, questo anche in riferimento a molte dottrine orientali che vedono il nostro universo sintonizzato su particolari vibrazioni; il viaggiare attraverso queste particolari vibrazioni rappresenta la chiave per penetrare in altre dimensioni dell’esistenza, tra queste il Piano Astrale.
OOBE (Out of Body Experiences) e fenomeni di bilocazionePossiamo adesso suddividere il Piano Astrale in altri tre successivi piani, a seconda del livello di vibrazioni: Piano Basso, Piano Medio e Piano Alto; queste tre dimensioni dell’esistenza sono legate a situazioni e presenze a loro intimamente connesse quali le Larve ed i Gusci, corpi astrali di esseri umani in disgregazione molto pericolosi per chi viaggia in astrale in quanto si nutrono di energia vitale. Ma in astrale non esistono soltanto queste forme “proprie”, esistono anche esseri artificiali costituiti dalle entità create dalla mente dell’uomo, pensieri che prendono forma. Lo sdoppiamento in astrale è quindi una vera e propria tecnica, ormai non più retaggio dei maestri di Yoga, e chiunque può provare a cimentarsi in questa esperienza anche se per le prime volte è consigliabile farsi assistere da una persona con una certa esperienza già acquisita in materia.
La tecnica più semplice e più comune consiste nel coricarsi supini su un letto, orientato in modo che la testa sia rivolta a Nord, in un ambiente buio o in penombra; nel più assoluto silenzio iniziate a chiudere gli occhi ed a rilassarvi, lasciatevi andare cercando di non pensare a nulla; dopo un poco sentirete il vostro corpo pesante ed avvertirete una sensazione di estraneità. Il passo successivo sarà quello di desiderare di uscire dal proprio corpo; la prima volta il vostro “doppio” uscirà in verticale dalla testa restando quasi ancorato al corpo fisico, una volta fuori dal corpo sorvolate solo la zona circostante al luogo nel quale vi trovate, noterete subito come la percezione tattile degli oggetti si estenderà per tutto il corpo e sentirete con ogni parte del vostro essere sia i suoni che gli odori. Il primo viaggio, di regola, non dovrà superare i 5 minuti, 15 il successivo e così man mano aumentando sempre di 5 minuti finché non sarete completamente padroni della tecnica.
Durante l’esperienza del viaggio astrale il vostro corpo fisico cadrà in una sorta di catalessi, le funzioni dell’organismo saranno ridotte al minimo, ci sarà un abbassamento della temperatura corporea e dei battiti cardiaci; il campo etereo che si formerà intorno a voi vi aiuterà a ricongiungere il corpo etereo con quello materiale nella stessa direzione dal quale era uscito. Quando avvertirete qualcosa come un richiamo, oppure vi sentirete attrarre dal corpo fisico, significa che dovrete rientrare; in questa ultima fase è possibile avvertire un senso di smarrimento, accelerate il battito cardiaco per mezzo della respirazione per riportare il cuore ai ritmi normali, in questo caso può essere d’aiuto visualizzare un’onda rossa che dalla testa scende fino ai piedi per una decina di minuti; percepirete un formicolio ed il desiderio di stirare i muscoli, in quel momento il vostro corpo fisico starà riprendendo il proprio controllo.
I fenomeni di bilocazione con vista del proprio doppio non hanno mai avuto un riscontro scientifico sicuro, non sono infatti riproducibili in laboratorio e si basano sostanzialmente su testimonianze soggettive; nonostante ciò il confronto delle prove raccolte sembra spesso non escludere la veridicità dei fatti. Una distinzione universalmente accettata che riguarda le manifestazioni del proprio doppio, suddivide i fenomeni di bilocazioni in “Autofanici” e “Autoscopici”.
Nel primo caso il soggetto vede il proprio doppio e lo riconosce come se stesso o come proiezione della sua immagine, rimanendo però cosciente del proprio corpo fisico; nelle manifestazioni di tipo Autoscopico invece il soggetto non si identifica con il proprio fisico ma guarda se stesso attraverso il doppio.

Robert Straw

 

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