Pedro Gonzalez: L’uomo lupo canario
Numerosi sono i dipinti custoditi nel castello austriaco di Ambras, ritratti di esseri particolari, diversi, raffigurazioni di un uomo e di fanciulli dai volti ricoperti da folti peli.
Non sono ritratti creati dall’ispirazione fantastica di pittori horror dell’epoca ma quadri che raffigurano persone realmente esistite.
Questa è la storia di Pedro Gonzalez e della sua stirpe.
Pedro nasce a Tenerife nel XVI secolo; discordanti sono le versioni sulle sue origini, si dice che fosse il figlio di un capo guanche,altri sostengono che appartenesse ad un umile famiglia; non possiamo confermare nessuna ipotesi; l’unico dato certo è che Pedro, ancora in fasce, fù abbandonato alle porte del monastero di Sauzal.
Fin da piccolo il pelo iniziò a crescere sul viso e sul corpo del giovane Pedro, ricoprendolo quasi completamente. Questa malattia che oggi conosciamo come (ipertricosi congenita) donava al giovane un aspetto animale e quindi raro, curioso, motivo per cui fù donato ad Enrico II per la sua
incoronazione,in successione al padre Francesco I. Al suo arrivo alla corte del monarca francese, Giulio Alvarotto, rappresentante diplomatico della città di Ferrara e delegato in Francia, rivolgendosi al duca Ercole II, descrive il giovane Pedro così:
“Il suo viso e il suo corpo sono ricoperti da un sottile strato di peli, lunghi circa 9 centimetri, di colore biondo-scuro più sottili di quelli di zibellino ed emanano un buon profumo, apprezzabili i lineamenti del viso”.
A corte,il fanciullo,ricevette l’educazione consona ad un nobile,così Pedro divenne un perfetto gentiluomo; sposò una giovane francese dama di compagnia della regina consorte Caterina De Medici. Ebbero sei figli, quattro dei quali affetti dalla stessa malattia.
La famiglia Gonzalez negli anni visitò diverse corti europee provocando stupore,curiosità e sgomento. Furono ritratti da molti rinomati pittori dell’epoca, tra cui Agostino Carraci e Lavinia Fontana; molti di questi dipinti oggi si possono apprezzare al castello di Ambras (Austria).
Pedro trascorse gli ultimi anni della sua longeva esistenza in Italia, dove morì nel 1618 a circa 80 anni. Sia lui che la sua famiglia furono oggetto di studio, anche la giovane Antonietta di cui lo studioso Ulisse Aldronanti scrive:
“Il volto della fanciulla è ricoperto di peli tranne il naso e la bocca, al tatto il pelo è morbido e di colore biondo-chiaro, anche la schiena ne è quasi ricoperta”.
Concludendo possiamo dire che in un epoca dove ancora l’ignoranza e la mancanza di dati scientifici non permettevano di vedere in quella diversità una ragione medica, la famiglia Gonzalez affrontò in modo esemplare questa diversità, se vogliamo, cogliendo quello che di buono aveva donato loro; mai soffrirono di stenti o di problemi economici, e vissero sempre con fierezza e dignità.
Lilith Triplice Exoterica