TAROCCHI ESOTERICI
Non a caso le 22 lame maggiori dei Tarocchi vengono chiamate Arcani; dal punto di vista della simbologia tutto ciò che viene riposto nell’Arca, ovvero nella “custodia” è definito Arcano, ma perché si parla dei tarocchi in questi termini?
L’archeologo francese nel 1781 Antoine Curt de Gobelin sostenne l’ipotesi che gli Arcani dei Tarocchi non erano altro che le pagine del leggendario libro di Thot, il dio egizio della magia. Nel 1856 Eliphas Levi nel suo “Dogme et rituel de la Magie” criticava questa tesi opponendole quella dell’origine cabalistica dei Tarocchi. Infine nel corso dell’800 e della prima metà del 900 l’uso iniziatico e magico dei Tarocchi si diffonde nei gruppi occultisti, soprattutto fra quelli di ispirazione massonica e rosacrociana. Non a caso i nomi di due importanti mazzi di Tarocchi, sono legati ad Aleister Crowley e Arthur E. Waite, entrambi importanti esponenti della Golden Dawn, la misteriosa società esoterica inglese.
I Tarocchi, osservati dal punto di vista dell’Esoterismo, possiedono la caratteristica di rendere comprensibili le leggi dell’evoluzione universale, legge che comunque si pone alla base di ogni pratica divinatoria.
Gli Arcani Maggiori
Gli Arcani Maggiori costituiscono quindi il percorso iniziatico attraverso il quale si giungerà alla piena conoscenza di se stessi, o meglio ancora il ciclo dell’evoluzione spirituale di ogni essere umano.
Il cammino si apre con il Bagatto, la separazione della materia dal caos che si completa con la nascita dell’uomo; questo inizio che a prima vista potrebbe apparire errato, in quanto è solitamente il Matto ad aprire il mazzo, ha invece una sua ragion d’essere. Nella dottrina esoterica tutto è ciclico, compresi i Tarocchi e i loro insegnamenti, proprio per questo motivo il ciclo degli Arcani Maggiori si apre con il numero 1 per arrivare poi allo 0: chi infatti non riuscirà a completare con profitto il proprio percorso spirituale, ritornerà sempre all’inizio degli eventi che lo hanno portato su quella strada.
La completa conoscenza avverrà infine con l’Arcano 22, il Mondo, che racchiude i quattro elementi fondamentali (Aria, Terra, Acqua e Fuoco) e l’intero corpo delle leggi che li governano.
Gli Arcani Minori rappresentano le azioni, e non sono certo di trascurabile importanza, poiché sarà proprio l’interagire tra effetto ed azione a creare e palesare nel tirale divinatorio lo svolgersi degli eventi.
Ma per quale motivo i vari movimenti esoterici si interessarono così profondamente alla questione dei Tarocchi?
Tutto nasce in effetti dall’origine stessa di queste misteriose carte che fa risalire i Tarocchi alle pagine perdute dell’altrettanto misterioso Libro di Thot.
Nel tempo l’iconografia iniziale mutò d’aspetto, anche al fine di poter garantire la propria sopravvivenza in un periodo storico nel quale le guerre e le distruzioni erano all’ordine del giorno.
Quando i simboli egiziani passarono al vaglio dei Cabalisti di Alessandria si impreziosirono dei caratteri ebraici ancora oggi rilevabili in alcune versioni, e così accadde nel tempo, passando di mano in mano e conservando segnali di antiche conoscenze che andavano perdendosi.
Proprio per questo motivo i Tarocchi vengono considerati dagli Esoteristi come una delle fonti primarie, oltre che un immenso archivio di conoscenze perdute espresse in simboli.
Il punto di vista simbolico
Da un punto di vista simbolico, le 22 carte degli Arcani Maggiori costituiscono la base di tutti gli insegnamenti degli iniziati. D’altra parte il 22 risulta essere un numero estremamente ricorrente perché si possa pensare ad una semplice coincidenza: il numero dei poligoni regolari iscrivibili in un cerchio è 22, il numero delle lettere dell’alfabeto ebraico è 22 (tre lettere madri, sette lettere doppie e dodici lettere semplici), 22 è il numero delle vie della saggezza e anche la suddivisione in capitoli del libro dell’Apocalisse di San Giovanni, e potremmo continuare così ancora per molto.
Questo complesso sistema di assonanze e sinergie portò quindi molti studiosi dell’occulto e del simbolismo in genere a interessarsi in maniera più approfondita al mistero dei Tarocchi. Conseguenza di questo movimento di studio, ancora oggi vivo e produttivo, furono diversi mazzi appartenenti a diverse scuole esoteriche.
Joseph Paul Oswald Wirth creò una sua elaborazione correggendone gli errori di stampa e indicando al contempo la giusta attribuzione dei colori ai particolari delle figure.
Gérard Encausse, meglio noto con il nome di Papus, membro dell’Ordine Kabalistico della Rosa+Croce e capo dell’ Ordine dei Martinisti. Papus pubblicò nel 1909 un personale mazzo di Tarocchi molto influenzato dalle reminiscenze del simbolismo egiziano.
Successivamente, nel 1927, vide la luce il mazzo di Tarocchi forse più conosciuto e usato fino ad oggi che venne ideato e curato da Arthur Edward Waite, membro del misterioso ordine esoterico della Golden Dawn, e ancora oggi porta il suo nome (Tarocco Rider Waite, dall’accostamento del nome dell’editore e dell’autore).
Ultimo in ordine di tempo è Edward Alexander Crowley, ovvero Aleister Crowley, che fondò nel 1907 l’Ordine esoterico Astrum Argentium, influenzando contemporaneamente anche la formazione dell’Ordo Templi Orientis.
Nella sua opera ”Il Libro di Thot”, illustrò il suo omonimo mazzo di Tarocchi pubblicato nel 1944 e disegnato da Lady Frieda Harris, che si dedicò per quasi trent’anni a questo lavoro, producendo uno dei pochi mazzi esistenti che sintetizzano la tradizione esoterica occidentale con le correnti artistiche del primo Novecento.
Helios